venerdì 26 ottobre 2012

Blu

Gli occhi blu non mi piacciono. Così credevo. Ma come al solito tendo a generalizzare. Gli occhi blu mi fanno pensare al freddo. Se mi fermo a "vedere" ho solo la sensazione di freddo e distaccamento. Ma non è così. Mi spiego: "non è così" significa che non riesco a "vedere e basta". Non riesco. Mi fisso, e li fisso. Entro in quegli occhi, per cercare di leggere una storia forse. Entro perché sono naturali, semplici, profondi, ricchi, vispi, tristi. E quegli occhi guardano me. Non una volta, non due volte. E mi accorgo che cercano qualcosa. E mi sento osservato, quella sensazione che avvertono le persone quando io le fisso, apparentemente senza motivo. E' imbarazzante e scoppio a ridere. E pure gli occhi blu ridono e sono imbarazzati. Che poi non sono blu, ma celesti. Continuiamo a guardarci. Continuerei per sempre. Ed è sempre così, forse sono un esteta. Mi piacciono le cose belle. Mi piace osservare, ammirare, (adulare?) le cose belle. Poi se penso che voglio quegli occhi più vicino mi blocco. Anche se fosse la cosa più naturale del mondo. Ognuno ha le proprie cicatrici, le proprie aderenze, i propri blocchi. Gradirei un osteopata per queste mie ferite. Perché l'osteopata cura le cicatrici. Anche profonde. Molto profonde. Ma questa è un'altra storia.

domenica 21 ottobre 2012

Caffè

Sono un estremista. Lo so. Il caffè si beve liscio, senza zucchero. Ma dato che la vita è amara, almeno nel caffè ce lo metto un pochino di zucchero. Ma non esiste che si aggiunge il latte! Il caffè macchiato lo prendo solo quando il caffè fa schifo. Al bar il caffè è liscio. Anzi: al caffè, il caffè è: un caffè! A meno che tu non lo beva all'estero, allora il caffè diventa Espresso. Altrimenti ti portano una tazzina con del liquido con un vago odore di caffè.
Quando giocavo di ruolo da Valerio il caffè era il tazzone. Tanti diranno che non lo apprezzo così, invece non sapete cosa vi perdete. Il tazzone di caffè americano si lascia bere e pure bene. Bello caldo, quell'odore pungente. Di inverno, di notte, tra un lancio di dadi e un altro, una spadata data e una spadata presa, il caffè lungo (ma lungo) ti rinfranca. Di notte.
Il caffè di notte tanti non lo bevono. Non fa dormire. Beh... dipende dal caffè. E dipende dal perché vuoi il caffè di notte. Una tappa fissa è il caffè di Paolo il barista del tre gazzelle prima di coricarsi a qualsiasi orario della notte. Li ad esempio lo prendo a volte macchiato.
Giocando di ruolo come ho detto prima, il caffè ti accompagna nelle imprese del tuo personaggio. Chi di noi, poi, non ha mai preso il caffè per studiare fino a tardi. Per una pausa in autogrill di notte, lungo un'autostrada deserta, "Attraversando".
 E poi c'è chi lavora e fa la pausa caffè. Sempre e comunque, si arriva a sforare se non si sta attenti. Gente che ti dice che in 1 giorno ha preso 2mila caffè e sta a "3mila"...
E una notte quando meno te l'aspetti, prendi un caffè lungo. Come non lo bevevi da tanto tempo. E cominci a leggere e scrivere. Leggere, pensare, scrivere. Leggere, ridere, scrivere, pensare, ridere, leggere, scrivere e così via. Indaghi, attraverso delle semplici lettere, che si uniscono a formare parole e periodi, in una introspezione fatta senza specchio. Senza ragione. Senza conoscenza. Ma fatta solo di parole. Guardi l'orologio e pensi che tanto altri 5 minuti puoi rimanere a pensare e scrivere. Ancora caffè. Odore pieno, carico. Ti inebria e puoi ricominciare. Rialzi gli occhi verso l'orologio, e non ti spieghi quando il tempo ti ha rubato la notte. Guardi fuori, è ancora buio. Ma lo sarà per poco. Vuoi ancora caffè. Ma devi anche riposare.
Non si può vivere di caffè.
 La notte è uno dei momenti migliori per introspezionarsi... (che schifo di termine). C'è silenzio, c'è buio, ci sei tu contro te stesso. Non serve lo specchio.
Certe notti serve solo il caffè, ti fa vedere oltre i muri. Poi però, quei muri restano. Perchè ci hai messo una vita a costruirli, non è giusto che vengano messi sottosopra in poche ore. Da un caffè.
E non mi sono drogato.
Era solo un caffè, come quando devi fare pace con una persona e le dici: dai ci vediamo, ci facciamo due chiacchiere e un caffè. Non lo vuoi, ma sai che è di compagnia. Ma questa è un'altra storia.