sabato 11 dicembre 2010

La storia "in"finita


E' incredibile.
Quando ero piccolo e guardavo il film "La storia infinta", ero preso dalle immagini, dalle emozioni, dai colori che quella pellicola mi procurava. L'ho rivisto tante volte, ma solo adesso ho capito una cosa incredibile. Anzi, più di una..
Poi crescendo ho cominciato a leggerne il libro da cui è tratto il film, ma si sa che a dieci anni è difficile leggere un libro alto quanto una mano e quindi l'ho abbandonato dopo un po'.
L'ho riletto qualche anno fa. Tutto ovviamente.
E ho scoperto intanto che il film parla di un terzo del libro. Mentre appunto il primo della trilogia è abbastanza simile alla storia impaginata, il secondo e terzo episodio hanno dei riferimenti ma sono anche abbastanza lontani dal racconto di Michael Ende.
Comunque..
Letto il libro, rivisto il film, ho notato quante cose del film, ma anche del libro, sono simili a me.
Non credevo fosse possibile, ma in effetti è stato uno dei miei film preferiti. Fantasia, creature mitologiche, avventure, passione. Draghi, "indiani", principesse, lupi, streghe, IL NULLA, sono tutti soggetti che mi porto dietro da quando i miei occhi sono stati rapiti dalla pellicola.
Mentre vedevo il film sono ritornato bambino, e vivevo con Bastian -nel libro Bastiano Baldassarre Bucci mi sembra- tutte le sue immagini e tutti i suoi dubbi e tutto il suo scetticismo sull'impossibilità che un libro avesse un tale potere.
Ma è vero! Un libro, una storia, ha tale potere! E quando lo scopri, inizi a vedere i libri come tesori. Non so se è capitato a tante altre persone, auguro che capiti a tutti perchè è una sensazione meravilgiosa. Tra l'altro è capitato proprio a ridosso del mio compleanno. Il ventinovesimo. E che c'entra? In realtà è un'altra storia, ma spenderò del tempo per raccontarla sta volta.
Giorno del mio compleanno: 21-11-2010, facevo 29 anni.
Nei giorni prima ho pensato (come fanno tutti forse) a cosa ho fatto in questi anni, in particolare da quando sono a Roma. Ho tratto un po di somme e fatto tanti pensieri, fino a farmi venire il mal di testa.
Non ho scritto un libro, non che sia una priorità, intendiamoci, ma boh? Forse uno prima dei trent'anni dovrebbe scrivere qualcosa, almeno per dimostrare a sè stesso che ha delle "storie" da raccontare.
Ho un lavoro che non mi porta da nessuna parte, molti non lavorano è vero. Ma che senso ha lavorare al Cus, in questo modo? Che "storia" è questa? Posso raccontare di amicizie, si. Di esperienze lavorative. Ma tra 5 anni che starò facendo? Ancora li? mah... non credo proprio...
Esperienze sentimentali? Piccole cose belle, molto belle. "Storie" lunghe o brevi, che apprezzo sempre. Ogni momento che ho avuto con ogni persona che ho conosciuto. Ho avuto così tanto e mi sembra sempre di aver dato così poco.
Studio? Studio, si. Ancora. E ancora, e ancora. Perchè amo studiare certe cose. Anatomia per esempio, e quante volte chiedo alle persone di fare da cavia per i miei studi di anatomia...
e anche qui avrei storie da raccontare, di studi e di nottate, e di mattinate, e di Ophelia Wilsson... :)
E poi che altro c'è nelal mia vita?
Amici? Loro, quelli che reputo amici, i pochi sono belle storie. Gli altri sono storie che no ho il tempo di ascoltare o leggere. Le storie dei miei amici parlano di viaggi, di giochi, di vittorie e di sconfitte, di donne, di uomini, di animali, di scommesse, di libri, di studi. E altre cose che non posso ricordare... Tante storie. Infinite storie, infinite. Anzi... Infinite storie infinite.
E poi qualcuna di queste storie sembra che si ripetano nel tempo, in una sorta di ruota. Gira e vedi delle immagini, continua a girare e le imamgini scorrono e poi improvvisamente vedi cose già viste. E mi piacciono, mi rassicurano. Mi cullano. Come un lullaby (in questo momento non mi viene i nmente come si dice in italiano).
Storie infinite... che fanno crescere, e da un giorno all'altro ti senti diverso, cambiato, crescuito, ma come sempre un cretino a cui piace passare le notti con un amico davanti allo schermom della tv, solo per giocare con l'xbox, per sfogare qualcosa che fa male. O il cretino che prende la chitarra per provare a fare Breath dei Pearl Jam, e poi si accorge di non avere piu le unghie per suonare come si deve... o il cretino che cucina qualcosa e poi fa schifo e va buttata...
Storie, infinite, di quando conosci delle persone e dal primo momento che le guardi negli occhi, capisci che le due anime sono in accordo. Di quinta. Maggiore.
Ma questa, è un'altra storia...(cit. "La storia infinita", Michael Ende)

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