domenica 19 febbraio 2012

Pelle

“È facile averti, se chiudo i miei begli occhietti spenti” [cit.]

Gli afterhours hanno scritto un brano che hanno chiamato “pelle”. Il primo aggettivo che mi viene in mente è: coinvolgente.
Ma questo post non parlerà di un brano che si deve ascoltare e vivere per sentirlo come lo sento io.

Quando conosco una persona, la stretta di mano, lo sguardo, la postura, l’odore e forse tanto altro, mi fanno avere un’immagine di quella persona detta “a pelle”, cioè di primo impatto. Perché si dice così?

Un cenno di embriologia è d’obbligo. La pelle deriva dallo stesso tessuto che successivamente si specializzerà in tessuto nervoso. E non a caso quando abbiamo delle reazioni, la pelle le manifesta. Brividi, pelle d’oca, pelle fredda.
Ci sono delle persone che a pelle sono antipatiche, spero sempre di sbagliarmi in quei casi.
L’odore, la stretta di mano, la voce, determinano nella mia mente una corrispondenza tra quella persona che ho appena conosciuto e lo stato di benessere, o malessere mio interno. In quest’ultimo caso, la conoscenza non è incentivata a protrarsi, tant’è che poche volte sono stato smentito dopo aver avuto la sensazione che “a pelle” una persona non mi piace. C’è pure da dire che sono anche un pochino rigido… e spesso non permetto agli altri di farsi conoscere.
Il contrario, quando una persona mi piace, può variare di molto. Tra tutte le cose cui faccio caso, odore, stretta di mano, occhi, sorriso eccetera… l’odore è quello che determina quanto tipo di contatto sono disposto a condividere con quella persona. È incredibilmente preciso. E non parlo di profumo che uno indossa perché li si può aprire una parentesi enorme sul perché una persona dovrebbe indossare un profumo. Ma non è questo il post adatto. Parlo dell’odore che senti nelle mani, nei capelli, nel respiro. Questo fa la differenza rispetto agli altri sensi.
L’olfatto.
Siamo così abituati a usare gli occhi, che non ci accorgiamo che l’olfatto determina reazioni incredibili in noi e anche molto precise. Reazioni che vanno dall’improvvisa sensazione di fame, alla terribile puzza di patate andate a male, passando per una infinità di odori, tra cui quello appunto della pelle.
Non necessariamente tra l’altro una persona sudata ha un cattivo odore. Certo, tutti amiamo il profumo di un balsamo e vorremmo tuffare la faccia dentro una capigliatura appena lavata. Ma la pelle emana odori che noi riconosciamo come buoni o cattivi, anche a feedback della nostra esperienza, appunto.
L'olfatto è il senso che ci permette di avere una eccitazione sessuale. Tant'è che alcune lesioni al cranio possono determinare una impotenza... dovuta però non all'attrezzatura di sotto, ma alla possibilità di percepire alcuni odori.
“A pelle mi è simpatica” “A pelle sembra interessante” “Mah… a pelle mi sta sul cazzo” sono tutte frasi che diciamo perché la nostra pelle è stata in grado di comunicare con l’altra persona senza dover per forza dire qualcosa. Perché la comunicazione non è fatta solo di parole, di voci, di domande e risposte. La comunicazione è fatta anche di silenzi. Come quella volta che una amica mi scrisse in chat: “non ho parole..” e le risposi “non servono..” ma questa è un’altra storia.

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