lunedì 8 marzo 2010

Heaven gives, heaven takes.

L'uomo.
Una insieme di carne costruito intorno a un tubo da cui entra ed esce materiale.
Un insieme di cellule deputate a funzioni diverse, derivate tutte dalla stessa cellula.
Un corpo, una mente, alcuni dicono un'anima.
La differenza tra i nostri corpi alcune volte può essere impercettiblie, altre volte molto evidente.
La differenza tra le nostre menti può farci crescere, innamorare, odiare, uccidere, difendere, amare.

Quante volte si dice che in una determinata cosa bisogna metterci anima e corpo perchè riesca?
E si può mettere il corpo senza l'anima? O viceversa l'anima senza il corpo? E sulla mente?

Mi faccio queste domande alla luce di una gara come tante, che affronto ogni sabato con la squadra che alleno quest'anno. Una Squadra, in cui le persone collaborano, si esaltano, si sfidano, si proteggono, si giudicano, si sacrificano.
E giorno dopo giorno, ogni goccia di sudore versato in una palestra a volte troppo fredda, mette in risalto il risultato del sabato.
L'ultima gara è stata disputata contro una squadra di bassa classifica, ma questo non deve essere un modo per giudicare il valore di un gruppo. Se sei primo gli altri ti temono, e cercheranno in ogni caso di sopraffarti. E' la legge della sopravvivenza. Se sei ultimo, invece gli altri pensano che contro di te l'anima non serve, basterà il corpo. Alcune volte può funzionare, altre volte non basta.
Abbiamo vinto una partita che si stava mettendo molto male, contro questa squadra che milita in basso in graduatoria. Dovrei forse essere contento per la vittoria in una situazione di instabilità, e lo sono. Ma è una vittoria amara. A causa degli sguardi, dei comportamenti delle persone che sono scese nel nostro quadrato di gioco. Occhi che non avevano voglia di aggredire, comunicazioni sussurrate invece che urlate, movimenti lenti quasi sempre partiti in ritardo.
La mente e il corpo sono unite in un unico legame, inscindibile. Non si può essere pronti ad una gara, se la mente rimane indietro. Perchè il corpo non reagisce in tempo.

Questa gara viene dopo un periodo in cui abbiamo avuto diverse gare importanti, che abbiamo vinto giocando molto bene. Mi avevano detto di aspettarmi un calo, ma in fondo non ci credevo.
Se ti accorgi di volare, impegnandoti molto, non puoi pensare di mollare e continuare a volare, inizi a cadere.
Forse questa lezione serve a ricordarmi che l'uomo è terreno. Non può volare per sempre.
Già una volta, anzi due, ho pensato di volare. E cosa è successo? Mi sono rotto i legamenti delle ginochcia. Qualcuno mi disse che Dio voleva ricordarmi di stare per terra, e in parte forse, se qualche forza non terrena esiste, ci ho creduto.


Il titolo di questo post me l'ha suggerito una amica speciale. Ogni volta che vedo un giorno nascere, penso a lei. E ad un mattino in spiaggia a Bisceglie. Grazie amica ;)

Ma questa è un'altra storia...

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