mercoledì 17 marzo 2010

Solo i tessuti sanno

Da quando studio l'Osteopatia mi sono capitate diverse occasioni in cui ho dovuto spegnere il cervello, il raziocinio, per dare invece spazio alla sensazione.
La sensazione... come si può definire una sensazione?
Non è un sentimento, non è un sentore, è una strada? Forse è una strada.
E se fosse una strada, sarebbe da prendere senza pensarci, senza cercare di capirla, ma semplicemente chiudendo gli occhi e sentendola.
Ma come si può escludere la ragione quando non si conosce la strada?
Come faccio io a capire che la direzione è quella giusta?
In realtà lo sappiamo gia.
Siamo abituati a usare la vista come senso primario, e sappiamo riconoscere dove può andare una strada anche se non la conosciamo. E' facile, basta immaginare il percorso e prenderla. Poi puoi anche cambiare, ma lo sai già qual'è quella giusta.

La stessa cosa vale per le mani.
Esse gia sanno cosa vogliono, dove cercano informazioni, sanno interpretare le informazioni dei tessuti. Ma noi dobbiamo permettere loro di funzionare senza ostacoli, senza censure. Questa è la parte più difficile, forse per un motivo molto banale: dobbiamo AFFIDARCI a qualcosa che non siamo abituati a usare. Dobbiamo anche FIDARCI di ciò che non sappiamo, ma che riconosciamo particolare. Con il tempo, la perseveranza, la fiducia soprattutto e la continua voglia di conoscere, e mettersi in discussione possiamo migliorare tanto.
Come quando d'estate entriamo in acqua, a volte inciampando, a volte slittando sui sassi scivolosi sotto i nostri piedi. E passo dopo passo arriviamo a sentire l'acqua fredda, ma invitante; la vediamo profonda, ma non la conosciamo.
In quel preciso momento dobbiamo avere la forza di lanciarci nel blu, di fidarci della sensazione piacevole che l'acqua ci dona, di freschezza, umidità, quella viscosità unica, quella SENSAZIONE di benessere che poche cose riescono a darci.
Tuffiamoci e viviamola questa sensazione, poi dopo, chiederemo una mano alla ragione...

E così dovrebbe funzionare anche per le persone. Dovremmo fidarci delle sensazioni piacevoli che ci danno e conoscerle sempre più dando il giusto peso alla ragione ma solo dopo esserci tuffati, non prima.
Ma questa è un 'altra storia...

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